San Carlo da Sezze

San Carlo da Sezze

San Carlo da Sezze nacque in provincia di latina col nome di Giancarlo Marchionne nel 1613 da genitori semplici che lavoravano nei campi. Fece anche lui il pastore e l’agricoltore fino a 17 anni, quando decise di fare voto di castità. Poco dopo prese i voti ed entrò nell’Ordine dei Frati minori col nome di  fra Carlo. Visse in diversi conventi nel Lazio, dove si adoperò come cuoco, questuante, sacrestano e portinaio. Carlo era molto umile e ubbidiente, il suo amore verso il prossimo era riconosciuto da tutti e non offuscava l’intensa vita interiore e di contemplazione. La costante attività di cura dei bisognosi e di apostolato lo portarono anche ad Urbino, Napoli e Spoleto. San Carlo da Sezze non aveva seguito un percorso di studi approfondito e, tuttavia, aveva un’intelligenza spiccata e grandi doni di scienza grazie ai quali realizzò un gran numero di opere ascetico-letterarie.

I miracoli

Nel 1648 a Roma, durante la Messa nella chiesa di San Giuseppe a Capo le Case, si compì il miracolo e al momento dell’elevazione Carlo da Sezze ricevette dall’Ostia una Santa ferita d’amore al petto.
Dopo la morte, avvenuta il 6 gennaio 1670, comparve sul petto di Carlo uno stigma. La commissione medica ne riconobbe l’origine soprannaturale e  da un’apposita commissione medica e fu addotto come uno dei due miracoli richiesti per la beatificazione. I processi canonici ritardarono molto a causa di contingenze storiche. Papa Clemente XIV sancì l’eroicità delle virtù nel 1772; Leone XIII lo beatificò nel 1882 e, infine, Giovanni XXIII lo canonizzò il 12 aprile 1959.

San Francesco a Ripa

Trascorse gli ultimi 15 anni della sua vita nel Convento di San Pietro a Montorio ma morì nell’infermeria del Convento di San Francesco a Ripa. Oggi è possibile visitare la cappella di San Carlo da Sezze e pregare accanto alla sua tomba, che si trova nella navata sinistra della Chiesa. La sua festa si celebra il 7 gennaio.
San Carlo è patrono di Sezze e della diocesi di Latina-Terracina Sezze-Priverno.